Presentazione a cura di Mattia Emmanueli e Martina Russo – Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Mede
La Raccolta di “Cose e Memorie del tempo” nasce ad opera di Pierangelo Boccalari negli anni Ottanta. Pierangelo decise di recuperare la memoria della nostra cultura raccogliendo migliaia di oggetti, documenti e attrezzature provenienti dal territorio. La sua collezione consta, quindi, di carri e attrezzi del lavoro agricolo perfettamente conservati, di suppellettili e arredi della vita comune, di oggetti legati al lavoro artigianale, agli aspetti del culto e alla vita ecclesiastica. Suggestiva è la ricostruzione di ambienti domestici talmente verosimili da sembrare ancora in uso.
Questo museo ci ha visti molto emozionati e ci ha fatto riflettere sulla semplicità e il duro lavoro quotidiano di ogni abitante del paese. Ci ha permesso di conoscere un po' del passato, lontano dal consumismo dei giorni nostri, insegnandoci a non acquistare oggetti nuovi, bensì a ripararli.
Ad oggi noi ci riteniamo fortunati perché beneficiamo delle esperienze passate. Riteniamo che sia importante conservare questi oggetti che rappresentano la nostra memoria storica perché conoscere il passato ci serve anche per capire il presente. Nel museo del Signor Boccalari non solo si vedono oggetti per noi nuovi, ma si respira e si vive l'atmosfera della Mede dei nostri nonni e questo ci rende più ricchi.
La casa Museo Boccalari
di Pierangelo Boccalari
È un’opera documentaria e artistica che presenta, attraverso spazi organizzati, oggetti d’ogni tipo, testimonianze della gente, idee, scritti dell’autore, una filosofia della vita pratica e una idea di civiltà. Gli oggetti, in un certo senso, più sono consumati e meglio è: testimoniano più storia, più lavoro e quindi più sudore, più amore.
“Se un oggetto non sai a cosa serve, non ci trovi la didascalia: te lo dico io!”
Non è l’arricchimento di conoscenze tecniche che ti porterai via, ma l’esserti riempito di un senso di “fiera umiltà” che emana da questi oggetti così accostati, da queste stanze così zeppe, e viceversa anche di un senso di “umile fierezza” che ti trasmettono qui, ancora salde alle proprie origini.
La casa Museo oggi contiene circa tremila oggetti rigorosamente classificati. Dal semplice cucchiaio in corno al grosso mastello in legno per il bucato, dal piccolo oliatore domestico al gigantesco trapano a colonna, autentico reperto di “Archeologia industriale”. Dalla semplice carriola per uso domestico ai voluminosi carri agricoli di varia specie, unitamente ai carri da viaggio utilizzati per trasporti su strada, oltre ad una gamma di macchine agricole a trazione animale.
Nell’insieme, sono ben rappresentati attrezzi, oggetti, utensili e indumenti utilizzati giornalmente dalla gente comune, dalle casalinghe, dagli artigiani, operai e agricoltori del nostro territorio. A tutto questo segue una massiccia quantità di manifesti e documenti d’agricoltura rurale dai primi ‘900 al 1960, unitamente a una gran quantità di giornali, libri rari e riviste d’epoca. Ben evidenziati sono i temi dell’emigrazione, della militaria, dall’innovazione radio televisiva dagli anni’50 a noi, con ampio spazio dedicato alle macchine da ufficio assai datate.
Di notevole importanza la collezione di circa cinquemila santini, raccolta in quadri di vari formati montati a vetro e cornice dove “i Santi” sono raggruppati per nome ed epoca.
Ho iniziato a raccogliere queste cose nei primi anni del 1990 collocando attrezzi e oggetti dove e come potevo, poi, nel 1992 con la cessata attività aziendale ho utilizzato tutti gli spazi disponibili.
Questa mia passione mi ha portato a instaurare un ottimo rapporto d’amicizia con il maestro Ettore Guatelli di Fornovo Taro (PR) creatore di uno dei massimi monumenti europei del tramonto della civiltà contadina, e vero e proprio tempio del collezionismo popolare moderno con circa 60 mila oggetti. Da lui ho appreso importanti insegnamenti e nozioni pratiche sviluppate poi da autodidatta nell’attuale realtà attualmente dedicata al giovanissimo Davide Boccalari.